Maria G. Lo Duca, Viaggio nella grammatica. Esplorazioni e percorsi per i bambini della scuola primaria, Roma-Bari, Carocci, 2018
Il libro, come scrive l’autrice nella Presentazione, si pone come primo obiettivo quello di «costituire un’occasione di formazione e/o aggiornamento disciplinare per i docenti che nella scuola primaria insegnano la grammatica dell’italiano senza aver mai incontrato questa disciplina nel loro iter universitario». Tuttavia, non intende sostituire la mancata formazione di base, perché il volume, non essendo un manuale, vuole descrivere in modo “leggero” i contenuti grammaticali, affiancandoli con letture da consultare per integrare e approfondire. E a questo servono i numerosi riferimenti bibliografici che documentano le ultime ricerche e sperimentazioni nel campo della riflessione sulla lingua nella scuola primaria.
Un altro fondamentale obiettivo è dare suggerimenti sul modo di guidare i bambini verso un sano atteggiamento di curiosità nei confronti della lingua, dal momento che, quando arrivano alla primaria, loro sanno già parlare e comprendono quello che ascoltano, quindi ‘conoscono’ la grammatica e utilizzano le regole se pure senza averne consapevolezza. Il problema, allora, è renderli consapevoli, e ripercorrere insieme questo processo, stimolando appunto la loro curiosità naturale e rispondendo alle loro domande e ai loro perché.
Gli insegnanti non troveranno però materiali e percorsi didattici pronti per l’uso, scanditi anno per anno, ma solamente spunti e suggerimenti da modificare, ampliare o sintetizzare, adattandoli sempre alla realtà di ciascuna classe.
Il volume si suddivide in due parti: nella prima si affronta il problema dell’opportunità di ‘fare grammatica’, quando è bene farla e soprattutto che cosa si debba fare. Nella seconda ci si immerge Dentro la disciplina, soffermandosi sulla sintassi, sulle categorie lessicali, sui verbi, i pronomi e la punteggiatura. Particolarmente interessante ci sembra il capitolo Dentro le parole, in cui si ragiona sulla possibilità di guidare i bambini a «una riflessione sugli aspetti più regolari e produttivi del lessico (formazione delle parole), o più codificati (nel dizionario) per mostrare che anche il lessico si presta all’esercizio di un’attività riflessiva, la quale può a sua volta avere ricadute davvero importanti nello sviluppo delle abilità di lettura/comprensione e di scrittura».
Per finire, condividiamo completamente la nota conclusiva sul dizionario, cartaceo o digitale, quando si afferma che il suo uso in classe può essere facile e divertente e si presta a esercitazioni guidate sulla grafia delle parole, sui dialettismi, sui prestiti e su quando sono comparsi per la prima volta in italiano, senza trascurare le operazioni propedeutiche alla lettura di una voce, dall’ordine alfabetico alla forma di citazione.