Di cosa stiamo parlando? Le frasi e i tic della lingua quotidiana,a cura di Filippo La Porta, Damiani Editore, Salò 2017, pp. 100
Scritti di: Teresa Ciabatti, Giuseppe Culicchia, Valeria Della Valle, Piero Dorfles, Vincenzo Ostuni, Antonio Pascale, Giuseppe Scaraffia, Simonetta Sciandivasci, Nadia Terranova, Edoardo Zuccato.
Dieci autori — linguisti, scrittori, poeti — commentano altrettanti stereotipi e tic della nostra conversazione, specchio fedele della società italiana: “In qualche modo”, “Si prega gentilmente”, “Esatto”, “Location”… Da sempre la conversazione quotidiana è caratterizzata da modi di dire che, volta a volta, esprimono lo spirito del tempo. Solo alcuni di essi sopravvivono darwinianamente e si riadattano alle nuove epoche: come il sempreverde “fico” o “figo”, inalterato dagli anni ’60 ad oggi. Nulla di cui scandalizzarsi. Non bisogna farsi censori del lessico e, se qualcuno dice “un attimino”, pazienza. Però mai come oggi, nella nostra società che ha rilanciato anche attraverso i social network la chiacchiera, quelle interiezioni hanno generato un inquinamento verbale che ha soprattutto la funzione di riempire il vuoto.